25 Aprile

25 aprile 2

“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nellemontagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furonoimpiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, colpensiero perché lì è nata la nostra Costituzione”.

Le parole di Piero Calamandrei, pronunciate agli studenti universitari e medi nel 1955, e, daallora, rilette da nuove generazioni di studenti e docenti, non hanno perso sostanza né significato,così come, dopo 79 anni, non perde sostanza né significato la Festa della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

La proclamazione nel 1945 da parte del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia
dell'insurrezione dei territori ancora occupati segnò l'inizio di una strada che condusse le italiane egli italiani a scegliere la Repubblica nel referendum del 2 giugno 1946 e poi alla proclamazione, nel1948, della Costituzione repubblicana.

Sono queste le tappe di un percorso che è alla base dell'unità nazionale e della democrazia, unpercorso nel quale i valori della Resistenza, i valori repubblicani e democratici sono indissolubilmentelegati.

Valori nei quali ogni cittadina e ogni cittadino italiano si riconosce.

Riconoscere e riconoscersi in questi valori, che sono quelli della libertà e del pluralismo, significaper noi portarli nelle nostre aule, farne il lievito vivo delle ore che trascorriamo assieme.

Riconoscerli e riconoscersi in essi significa avere chiaro il senso della dignità umana qualefondamento imprescindibile della nostra comunità.

Riconoscere e riconoscersi in questi valori significa anche ritenersi oltraggiati ogniqualvolta essi non vengano affermati ed essere pronti a prendere posizione per la loro difesa e riaffermazione: nelrispetto delle differenze, nell’audacia delle idee,nell’ascolto dell’altro, nella parola che non offende,ma dialoga.

A tutte e a tutti noi, italiane e italiani, l’augurio che questa importante festa che non sia un merogiorno di non scuola o di non lavoro, ma feconda occasione per fare memoria dell’importanza della responsabilità diretta e non delegabile, di ognuno di noi per tutto quello che accade:

  • non solo nelle nostre possibili parole e azioni a difesa dei valori della democrazia, della libertà e della convivenza civile (che purtroppo vediamo quotidianamente negate in nazioni non lontaneda noi), conquiste ottenute con il sacrificio di tanti e sancite dalla nostra Costituzione;
  • ma anche per il rischio di nostre possibili omissioni, quando rischiamo di restare indifferenti difronte a soprusi, violazioni, manipolazioni a danno di singoli cittadini, dell’ambiente o di interecomunità locali o nazionali. Il fascismo con tutto quello che ha comportato, ha messo le sue radicinella società Italiana di circa cento anni fa per l’indifferenza, la complicità e per la connivenza ditanti che hanno anteposto interessi personali a quelli della comunità.

Nella giornata di domani saranno certamente numerose le manifestazioni commemorative,siamo tutti invitati a partecipare, perché la libertà è partecipazione!

Viva l’Italia, libera e democratica, viva la Costituzione!